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Trattamento DSA

Il trattamento DSA si basa su un modello chiaro di intervento e su evidenze scientifiche. 

Un trattamento si dice efficace se migliora la condizione del soggetto più della sua evoluzione spontanea naturalmente attesa. 

In particolare le Raccomandazioni cliniche sui DSA (link a https://www.miur.gov.it/documents/20182/187572/Raccomandazioni+cliniche+sui+DSA.pdf/9e6cb7ee-8046-4aa7-be3c-ef252a87bccd?version=1.0&t=1495444427432) ci dicono che “un cambiamento clinicamente significativo (CCS)”, è un cambiamento nella prestazione dell’utente che:

  1. a) deriva dagli effetti del trattamento e non da fattori maturazionali o altri fattori esterni al trattamento (es. cambio di didattica);  
  2. b) è reale e non casuale;  
  3. c) è importante e non irrilevante e descrive il cambiamento che è significativo e percepito da parte del singolo paziente o dalle persone rilevanti per la vita dello stesso;  

Si potrà considerare migliorato un utente che: 

  1. ha cambiato l’abilità oggetto del trattamento più di quanto atteso dal cambiamento senza trattamento riabilitativo (criterio oggettivo); 
  2. questo cambiamento è considerato positivo ed è rilevato chiaramente oltre che dagli indicatori basati sui dati normativi anche dall’utente e/o dai suoi genitori ed insegnanti (criterio clinico) tramite intervista o risposta ad un questionario; 
  3. Il cambiamento è stabile ai controlli di follow up di almeno sei mesi. 

I criteri si applicano in tutti i casi in cui si è attivato un intervento riabilitativo.

L’efficacia dell’intervento è fortemente correlata alla tempestività con cui viene messo in atto e va interrotto quando il suo effetto non apporta più cambiamenti sul disturbo.

Affinché  un trattamento DSA risulti efficace occorre partire da una diagnosi che sia il più precisa possibile e  tenga conto di ogni componente implicata nel processo di apprendimento di cui sarà necessario avere una misurazione oggettiva attraverso l’utilizzo di indicatori qualitativi e quantitativi. 

Queste informazioni consentiranno al clinico di avere una baseline su cui strutturare gli obiettivi del trattamento e di poter prendere in carico il paziente.

Il progetto riabilitativo definirà:

  • gli obiettivi 
  • le aree di intervento specifiche 
  • i tempi
  • la verifica degli interventi

 

Trattamento della dislessia

I dati scientifici sostengono l’efficacia di interventi specialistici finalizzati a migliorare la correttezza e la fluenza della lettura nella dislessia

Nella pratica clinica, l’abilità di lettura viene resa efficiente dall’armoniosa funzionalità delle sue quattro componenti di base, sulle quali si interverrà nel corso del trattamento: 

  • discriminazione visiva e selezione visuo-spaziale,
  • denominazione dei grafemi,
  • riconoscimento sublessicale o lessicale, con relativa associazione e corrispondenze fonologiche,
  • fusione fonologica e fonemica.

 

Trattamento DSA: la disortografia

Scrivere non è una semplice trasposizione della lingua parlata e richiede l’acquisizione e la coordinazione di numerose abilità che caratterizzano le tre fasi principali della produzione scritta:

  • Pianificazione (sono implicate componenti cognitive e metacognitive come generazione di idee, organizzazione, obiettivi)
  • Trascrizione (coinvolge abilità di tipo grammaticale, di accesso lessicale, sintattico e componenti prassiche)
  • Revisione

 

Trattamento della disgrafia

Per poter lavorare sulla componente grafica della scrittura, occorre agire sulle abilità di motricità fine della mano dominante al fine di stimolare e sviluppare i corretti movimenti per costruire in modo leggibile e veloce la forma delle lettere.

Nella disgrafia è possibile riscontrare difficoltà a tre livelli:

  • Disgrafia allografica (quale lettera da scrivere?)
  • Disgrafia aprassica (difficoltà a tenere la matita in mano e a muoverla per costruire lettere)
  • Disgrafia da parametri esecutivi (come “girare” la pancia della b ).

 

Trattamento della discalculia

La Discalculia può essere determinata da due principali tipi di difficoltà caratterizzati rispettivamente da:

E’ possibile distinguere 4 tipologie di discalculia che si caratterizzano in base al deficit implicato:

  • Deficit a carico del senso del numero o della rappresentazione della quantità
  • Deficit a carico della formazione e del recupero dei fatti numerici e aritmetici
  • Deficit a carico delle procedure di calcolo
  • Disturbo misto

Il trattamento della difficoltà di calcolo si basa sulle componenti di base implicate in questa attività:

  • Competenze lessicali (lettura e scrittura di numeri),
  • Competenze semantiche (rappresentazione rapporto numeri-quantità)
  • Competenze sintattiche (comprensione del valore posizionale delle cifre).
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